Arriva Fintech4i, la startup italiana del robo trading e robo advisory

La rivoluzione Fintech, che sta ridisegnando il mondo delle istituzioni finanziare su scala globale, è solo all’inizio. Soprattutto in Italia, dove il comparto sta attraversando un periodo di fermento, in linea con quanto sta avvenendo a livello mondiale, anche se il numero di realtà costituite e la quantità degli investimenti sono ancora contenuti rispetto a molte realtà internazionali. Secondo l’ultimo rapporto sul settore condotto da PwC e NetConsulting cube, lo sviluppo del Fintech per il prossimo triennio passerà soprattutto attraverso il Robo Advisor, che secondo gli analisti di mercato, raggiungerà 100 trilioni di dollari in masse gestite entro il 2020 continuando ad attirare fondi crescenti da parte degli investitori.

Ma che cosa è il Robo Advisor? Si tratta di tutte quelle realtà volte a supportare le decisioni di investimento di potenziali investitori mediante la costruzione di portafogli di investimento altamente personalizzati sulla base dei profili di rischio. In altre parole, i Robo Advisor sono algoritmi che, grazie alla capacità di calcolo, consentono di offrire un servizio automatizzato di pianificazione degli investimenti, basandosi su un orizzonte temporale e una propensione al rischio predefiniti. Gran parte di questi software sono così sofisticati da essere in grado di monitorare l’investimento nel tempo e, eventualmente, riequilibrarlo in funzione di opportunità o rischi sul mercato. Con un vantaggio in termini di costo. Il sistema automatizzato permette infatti di offrire il servizio di consulenza a un costo contenuto e competitivo migliorando le performance dell’investimento.

 

 

È in questo scenario che sta muovendo i primi passi una nuova startup tutta italiana. Si tratta di Fintech4i, nata dall’esperienza ventennale nel campo del robo trading e dell’analisi quantitativa di Enrico Malverti e Marco Matteucci. Le 4i svelano il carattere e raccontano parte della mission che la società si prefigge: Istitutional Investors, International, Innovation, Independent. L’obiettivo principale è infatti quello di soddisfare le “esigenze di digitalizzazione” dei servizi dei clienti istituzionali (come banche, sgr, scf, fondi di investimento, fondazioni, family office) e corporate.  Al centro dell’attività di Fintech4i temi strettamente d’attualità, quali robo advisor e robo trading, ma anche lo sviluppo di intelligenza artificiale con ottica B2B e B2B2C a supporto della clientela istituzionale.

Una nuova avventura partita da Bologna e che presto arriverà in altre città italiane ed estere, tra cui Milano, Lugano e Hong Kong. A guidare il team di Fintech4i che vede nel consiglio di amministrazione anche Massimiliano De Marco, trader indipendente che porta la sua esperienza in ambito istituzionale, è Enrico Malverti, presidente della società, che ha raccontato a Borse.it la nascita e le prospettive di Fintech4i.

Si parla sempre più di Fintech: come è nata la vostra idea di unire il mondo tecnologico con quello della finanza? In cosa vi distinguete rispetto all’offerta sul mercato?

L’unione tra tecnologia e finanza è stato il filo conduttore di tutta la mia carriera nel mondo della finanza. Fin dai miei esordi nel 2000 come trader prima e poi analista e gestore ho sempre fatto ricorso a studi matematici statistici in forma di algoritmi automatici per supportare le mie decisioni sui mercati finanziari. Nel 2007 ho conosciuto Marco Matteucci, programmatore con esperienza ventennale nella progettazione e realizzazione di piattaforme di trading automatico e abbiamo sviluppato insieme diversi progetti legati al mondo del robo trading, raggiugendo un know how invidiabile sia nella parte di progettazione di modelli di advisory sia nella parte delle infrastrutture tecnologiche. Dico spesso infatti che io sono l’anima ‘fin’ della società e Matteucci, attuale ceo di Fintech4i, è l’anima ‘tech’. Con l’esplosione del tema fintech anche in Europa abbiamo deciso di creare un progetto per soddisfare le esigenze nel campo del robo advisory e del robo trading del pubblico istituzionale ritenendo che ci differenzi dal resto dell’offerta fintech la grande esperienza, il know how trasversale a 360 gradi sui temi dei portafogli algoritmici e di automazione di processi, ed il track record.

Quali sono i prossimi principali obiettivi della società?

Il brand Fintech4i già dice molto su quelle che sono i nostri target e le nostre aspirazioni. Le 4 i stanno per: Institutional Investors, International e Indipendent. Siamo quindi una società che si rivolge prevalentemente ad un pubblico istituzionale, che ha ambizioni world wide, anche fuori dai confini italiani e che vuole mantenersi indipendente. Fintech4i ha sede operativa a Bologna ma abbiamo uffici di rappresentanza a Milano, Lugano e in progetto a 18 mesi vorremmo aprire una branch a Hong Kong e Singapore. Vorremmo raggiungere il punto di pareggio entro i 24 mesi e allargarci per sviluppare ulteriormente il tema dell’intelligenza artificiale che è già uno dei nostri topic.

A livello operativo, quali sono i principali servizi che offrite? E a chi vi rivolgete, quale il vostro target di riferimento?

I servizi che offriamo sono prevalentemente rivolti ad un target istituzionale (quindi con una logica B2B) composto da banche, sgr, family office, consulenti, broker e incentrati su due grosse macro aree: la creazione di portafogli modello ed algoritmi, che possono essere black box o tailor made, residenti sui nostri server o installati presso il cliente, e quella della realizzazione dell’infrastruttura tecnologica per veicolare segnali destinati al trading e all’advisory.

Quali sono a tuo avviso le sfide maggiori che vi attendono?

Le sfide maggiori sono nei primi 12 mesi. Come tutte le start up occorre un po’ di tempo per generare cash flow, soprattutto con utenti istituzionali i cui contratti richiedono lunghe procedure amministrative mentre le spese di ricerca sono importanti per una società come la nostra, ma siamo fiduciosi, abbiamo uno staff di 12 persone molto affiatato e competente; tra questi Massimiliano De Marco, analista quantitativo e terzo consigliere del board, che apporterà la sua esperienza di ex tesoriere bancario e trader nel progetto Fintech4i.

 

 

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