Blockchain e banche: 2016 anno della svolta, dalla sperimentazione all’applicazione

Scritto il alle 13:15 da redazione [email protected]

Deloitte ha presentato i risultati dell’indagine “Out of the blocks: from hype to prototype”. Con-dotta in collaborazione con Efma, la survey evidenzia e confronta la reazione di un panel com-posto da oltre 3000 operatori internazionali riguardo agli impatti dell’applicazione della nuova piattaforma tecnologica Blockchain sul settore bancario.

Le spinte al cambiamento nel sistema bancario
Le banche stanno diventando sempre più consapevoli della misura in cui la Blockchain, adotta-ta all’interno di un sistema economico volatile e fragile come quello attuale, rappresenti un’innovazione capace di stravolgere il settore in maniera rivoluzionaria: il 58% degli operatori intervistati ne è certo.

Inoltre, il 37% intravede nell’adozione della nuova piattaforma il volano per la creazione di nuo-ve opportunità e di modelli di business, seguito dal 20% che ne considera i benefici in propor-zione ai costi e al 13% che la ritiene una potenziale minaccia con effetti dirompenti per l’intero comparto.

Stato dell’arte: meno di un terzo ha avviato la fase di R&D
I risultati dell’indagine confermano come lo sviluppo di prodotti e servizi finanziari basati sulla Blockchain sia stato inserito nella lista dei “to-do” dal 92% degli istituti di credito: l’85% degli intervistati ritiene inoltre che la tecnologia diventerà mainstream entro il 2020. Nel frattempo, il 29% ha già avviato iniziative concrete di ricerca e sviluppo, mentre il 71% è ancora in fase di apprendimento e conoscenza della piattaforma.

Un ampio spettro di applicazioni: dai pagamenti all’antiriclaggio
Nel complesso, per il 60% degli operatori il campo di applicazione prioritario sarà quello dei pagamenti e dei money transfer, seguito dal 23% che si concentrerà sul clearing & settlement di titoli e dal 20% su sistemi anti-riciclaggio.

Più sicurezza, meno e costi e tempi ridotti: le grandi promesse della Blockchain
Concepita nella sua forma originaria, open-source e permission-less, la Blockchain permette di trasformare qualsiasi transazione in un record, ovvero di registrarla all’interno di una serie di “blocchi digitali”. Sulla base del protocollo proof-of-work, questi blocchi vengono processati e certificati quasi in tempo reale dai nodi della rete, anziché dopo giorni e da un intermediario.

L’assenza di un framework regolatorio e di controlli sulla sicurezza i timori più sentiti
Per il 49% degli intervistati, operare in un territorio nuovo e privo di perimetri prescritti da un quadro normativo ad-hoc rappresenterebbe la preoccupazione maggiore, mentre il 15% ha an-cora riserve sull’effettiva sicurezza della piattaforma. Tali timori potrebbero portare ad un rallen-tamento del processo di adozione/integrazione tra banche, finanza e società.

A fronte di evidenti e forti risparmi in termini economici e di tempo, infatti, il 53% degli operato-ri intervistati si sentirebbe comunque più sicuro nello sviluppare prodotti e servizi basati su una piattaforma di proprietà, o consortile, di tipo permission-needed e su licenza.

Le principali iniziative in Italia e in Europa
“Siamo dinanzi a un’innovazione che presenta grandi potenzialità e di forte impatto. Non pos-siamo ignorarla, è fondamentale imparare a conoscerla”, osserva Riccardo Motta, partner di Deloitte, riferendosi al sopravvento che la Blockchain, il sistema alla base della gestione delle transazioni della celebre cryptovaluta Bitcoin, sta riscuotendo su scala globale.

“In Italia solo poche, tra le più grandi, istituzioni bancarie hanno iniziato recentemente a studiare e sperimentare questa nuova tecnologia, concentrandosi principalmente sul piano teorico. Inte-sa Sanpaolo e Unicredit sono infatti gli unici istituti di credito ad aver aderito ad R3 Cev, il con-sorzio americano dei 45 big player internazionali del settore, che hanno intrapreso un percorso di apertura verso la nuova piattaforma”, conclude Motta.

Per accelerare tale percorso a livello europeo, Deloitte annuncia l’istituzione di un laboratorio, con sede a Dublino, specializzato in ricerca e sviluppo di applicazioni in campo finanziario ba-sate sulla piattaforma Blockchain, che si focalizzerà, in particolare, sulla creazione di soluzioni “ready to integrate”.

Paolo Gianturco, Partner di Deloitte e co-gestore del laboratorio, osserva: “Il nostro investi-mento dimostra la fiducia che riponiamo nelle capacità e nelle potenzialità della Blockchain di rivoluzionare il settore dei servizi finanziari. Il campo di applicazione della piattaforma è vasto e richiede molta ricerca, molti sforzi e molto tempo per capire come poterla impiegare al meglio nello sviluppo di applicazioni dedicate. Questo laboratorio sarà parte integrante del supporto offerto da Deloitte per i player che decideranno di inserirsi in questo settore”.

 

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