Euro paga pegno alle tensioni in arrivo da Atene, idee per approfittarne
Finito il piano di salvataggio, Atene è insolvente nei confronti del Fondo monetario internazionale. Nonostante la tardiva apertura di Tsipras a un accordo, le autorità europee hanno deciso di attendere l’esito della consultazione referendaria indetta dall’esecutivo ellenico. Per domenica è stato convocato il referendum in cui sarà chiesto ai cittadini greci di esprimersi sull’accordo con i creditori: secondo un sondaggio pubblicato dal sito internet del quotidiano Kathimerini il 43 per cento degli interpellati ha espresso una preferenza per il “no”, il 47% è invece orientato per rispondere affermativamente.
In caso il vittoria del “si” la compagine governativa, che risulterebbe fortemente sfiduciata a pochi mesi dal voto, ha già annunciato di volersi dimettere, il “no” invece darebbe il la a nuove trattative che dovranno per forza di cose passare, ha già fatto sapere il Ministro delle finanze Yanis Varoufakis, per una ristrutturazione del debito. Quindi già oggi possiamo dire che qualunque sia l’esito della consultazione elettorale, le nubi che aleggiano sulla Grecia non sono destinate a diradarsi.
Vittima designata è l’euro che, già alle prese con la debolezza della congiuntura economica e con la politica monetaria mai così espansiva messa in campo dalla Banca centrale europea, è stimato in ulteriore calo nei prossimi mesi. In quest’ottica è possibile sfruttare questo movimento ribassista tramite l’investimento in obbligazioni denominate in valuta estera che rappresentano un’interessante alternativa di impiego per gli investitori alla ricerca un extra-rendimento rispetto ai titoli di Stato dell’Eurozona e intenzionati ad implementare una diversificazione valutaria del proprio portafoglio.
Qualche giorno fa l’offerta delle Obbligazioni Collezione di Banca IMI si è arricchita di due nuovi prodotti. La banca d’investimento di Intesa Sanpaolo ha quotato sul MOT e sull’EuroTLX due nuove obbligazioni a tasso fisso della gamma Collezione: la prima è emessa in dollari statunitensi (USD) mentre nella seconda la valuta di emissione è rappresentata dal dollaro australiano (AUD, soprannominato aussie).
Nel caso del bond Banca IMI Collezione Tasso Fisso Dollaro USA Opera VI (con codice Isin: XS1251080088) la scadenza è fissata per il 26 giugno del 2022 mentre l’obbligazione Banca IMI Collezione Tasso Fisso Dollaro Asutraliano Opera V (XS1251080831) scadrà un anno prima, il 26 giugno del 2021. La prima obbligazione presenta una cedola annua lorda del 3,5% mentre la seconda riconosce un rendimento del 4,35%. Il taglio minimo per sottoscrivere questi strumenti è rispettivamente fissato a 2 mila dollari statunitensi e 2 mila dollari australiani (pari a circa 1.800 e 1.400 euro).
L’andamento del cambio tra l’euro e il dollaro statunitense e tra l’euro e il dollaro australiano rappresenta un elemento capace di influenzare sia l’entità dei flussi periodici sia l’ammontare del capitale finale, visto che un rafforzamento di USD e AUD è destinato ad incrementare il rendimento totale appannaggio dell’investitore. Va rilevato che nonostante da inizio anno l’Eur/Usd e l’Eur/Aud abbiano rispettivamente perso l’8,6 e il 2,1%, il saldo positivo registrato da entrambi i cross negli ultimi tre mesi (+1,58% e +1%) permette agli investitori di puntare su questi prodotti con un rischio di cambio ridotto rispetto a qualche mese fa.