Grexit sotto controllo con le Obbligazioni Collezione di Banca IMI
Escalation della tensione sul fronte greco. Un accordo tra esecutivo ellenico e creditori sembra sempre più lontano e tra gli operatori si fa strada l’idea che a meno di una radicale ristrutturazione del debito, Atene è da considerarsi insolvente. Anche nel caso in cui un’intesa in extremis dovesse permettere alla Grecia di onorare i debiti in scadenza a giugno con il Fondo monetario internazionale, a luglio il problema è destinato a riproporsi quando ci saranno da rimborsare 3,5 miliardi di euro di bond detenuti dalla Banca centrale europea (e poi ci sono altri 3,2 miliardi ad agosto).
Ma non è solo la Grecia a turbare il sonno degli operatori. L’affermazione di Podemos nelle elezioni amministrative spagnole preoccupa come e forse più, viste le dimensioni dell’economia iberica, delle trattative con l’esecutivo guidato da Alexis Tsipras. In questo contesto il ruolo di vittima sacrificale sembrerebbe toccare all’euro, già sotto attacco a causa di fondamentali deboli e delle misure espansive varate dalla Banca centrale europea.
Situazione opposta per Stati Uniti e Regno Unito dove la forza dell’economia, solo offuscata nei primi mesi del 2015, è destinata a spingere le rispettive banche centrali ad inaugurare il processo di normalizzazione monetaria.
Per proteggersi dal probabile deprezzamento dell’euro e ottenere un extra rendimento rispetto ai titoli di Stato dell’Eurozona, è possibile affidarsi alle Obbligazioni Collezione di Banca IMI. La banca d’investimento di Intesa Sanpaolo nei giorni scorsi ha quotato su EuroMOT e EuroTLX due nuove obbligazioni a tasso misto della gamma Collezione: la prima è emessa in dollari statunitensi (USD) mentre nella seconda la valuta di emissione è rappresentata dalla Sterlina Inglese (GBP).
In entrambi i casi, sia per l’Obbligazione Banca IMI Collezione Tasso Misto Dollaro USA Serie II (ISIN IT0005114365) e sia per l’Obbligazione Banca IMI Collezione Tasso Misto Sterlina Inglese Serie I (IT0005114357), i bond presentano una durata di 7 anni (scadenza 14 maggio 2022) e cedole prima fisse, il primo e il secondo anno, e poi variabili, dal terzo al settimo anno.
Nel caso del bond in dollari statunitensi il rendimento lordo nei primi due anni è fissato al 3,6% (2,66% netto) mentre a partire dal terzo anno la cedola, variabile, sarà pari al Libor in dollari americani a tre mesi maggiorato dello 0,5%. Nel caso delle obbligazioni denominate in sterline, la cedola lorda sarà pari al 3,3% (2,44% netto) mentre il rendimento variabile sarà basato sul Libor in sterline maggiorato di mezzo punto percentuale. Il taglio minimo per sottoscrivere questi strumenti è rispettivamente fissato a 2 mila dollari e mille sterline (pari a circa 1.800 e 1.400 euro).
L’andamento del cambio tra l’euro e il dollaro statunitense e tra l’euro e la sterlina rappresenta un elemento capace di influenzare sia l’entità dei flussi periodici, sia l’ammontare del capitale finale, visto che un rafforzamento di USD e GBP è destinato ad incrementare il rendimento totale appannaggio dell’investitore.