Mercato del lavoro: sottopagare i giovani è da criminali
Nella cornice del Teatro Franco Parenti di Milano si è tenuto il BEA Expo Festival, la prestigiosa kermesse dedicata al settore degli eventi in cui i protagonisti, agenzie e aziende che investono in eventi, si ritrovano per fare l’annuale punto della situazione e scoprire il futuro andamento del mercato.
Sul palco Andrea De Micheli, Amministratore Delegato, Egg Events, ha dedicato una parte del suo intervento ai giovani che sono appena entrati nel mondo del lavoro usando toni forti nei confronti della responsabilità che le aziende hanno verso le nuove generazioni.
“In Italia si parla spesso di giovani, come se questa fosse una categoria cristallizzata o quasi imprigionata in quell’età. Dar lavoro ai giovani non significa pagarli 800 euro al mese per anni, ma indirizzarli su un percorso di crescita professionale e di esperienza che li porti a poter esprimere il loro meglio nella fase della loro completa maturità, verso i quarant’anni e a guadagnare il giusto fin da subito. Ma questo non è possibile se le grandi aziende che comunicano con gli eventi e gli altri media, per risparmiare pochi euro sui costi, non danno la possibilità a noi agenzie di eventi di investire sui giovani, insegnando loro un mestiere, e permettendo loro anche di osare di più, di innovare di più, persino di sbagliare di più, per apprendere dai propri errori. L’ossessione per i tempi stretti e per i budget “a strangolo” non ci permettono di dare ai ragazzi il tempo e i soldi per apprendere, come si deve, magari con esperienze formative anche all’estero, che li aiutino ad ampliare gli orizzonti e a crescere nella professione. Questo è un comportamento criminale nei confronti della nuova generazione, e anche suicida, perché senza una nuova classe dirigente preparata, la società si degrada. È responsabilità di chi può permetterselo, le grandi aziende, farsi carico d’un’azione sociale tanto importante”.