Draghi, l’Euro ed il QE europeo

Scritto il alle 13:21 da redazione [email protected]

Di seguito pubblichiamo un’analisi a cura di Francesco Palladino, analista quantitativo di MoneyFarm. Nel suo elaborato l’esperto prende in esame la politica monetaria della Banca Centrale europea. Dopo la conferma della propria politica monetaria da parte di Mario Draghi nel corso del meeting mensile dello scorso 7 maggio, Palladino evidenzia le similitudini tra la conferenza stampa della scorsa settimana e le dichiarazioni di Draghi nel luglio 2012. Per l’analista nessuno sul mercato si aspetta che la Bce vari un programma di Quantitative Easing all’americana. A suo avviso è probabile che l’istituto centrale capitanato da Mario Draghi decida per un taglio ulteriore dei tassi di interesse della Bce, con un tasso negativo sui depositi overnight presso la banca centrale.

Nonostante la conferma della politica monetaria fosse largamente attesa, al rilascio dello statement da parte della Bce l’Euro è quasi andato ai massimi rispetto agli ultimi 3 anni contro il dollaro (1.399 dollari per Euro).

Ma il presidente della Bce Mario Draghi aveva una sorpresa in serbo. Nella consueta sessione di domande e risposte, Draghi si è infatti lasciato scappare che il Consiglio Direttivo sarebbe “pronto ad intervenire a giugno”, determinando con queste poche parole l‘inversione dell’andamento dei mercati. Inoltre, successivamente a tale commento, l’Euro ha perso più dell’1% ed ha continuato a perdere terreno anche venerdì arrivando a toccare i minimi da inizio aprile.

Tale dinamica ha riportato alla memoria il famoso intervento di Draghi nel luglio 2012 quando il suo impegno ad effettuare “whatever it takes” permise all’Eurozona di sopravvivere senza che la Banca centrale spendesse un centesimo.

In sostanza, la Banca centrale europea ha ritenuto opportuno attendere il rilascio delle nuove proiezioni economiche del suo staff. Una revisione al ribasso delle proiezioni sull’inflazione dovrebbe condurre ad una politica monetaria più espansiva. Ricordiamo che l’inflazione si è attestata allo 0.7% in aprile pari a circa un terzo del 2% che la Bce si è data come target.

Chiaramente Draghi ha guadagnato tempo, ma non sarà possibile rimandare ancora a lungo le aspettative di un cambiamento nella politica monetaria; verrà presto il momento in cui sarà costretto ad agire.

<b>Cosa è lecito aspettarsi dunque dal prossimo meeting?</b>
Nessuno si aspetta che la Bce vari un programma di Quantitative Easing all’americana. Un intervento del genere sarebbe fortemente osteggiato dalla Germania che si oppone a qualsiasi cosa abbia un sentore di sussidi a governi in difficoltà. D’altra parte, con i rendimenti delle obbligazioni governative ai minimi storici in buona parte dell’Eurozona, imbarcarsi nel QE potrebbe non essere la scelta migliore.

E’ molto probabile invece che si decida per un taglio ulteriore dei tassi di interesse della Bce, con un tasso negativo sui depositi overnight presso la banca centrale.
Molti credono che un intervento del genere non sarà sufficiente e la stessa Bce aveva promesso qualcosa di più intensivo nei precedenti meeting quando si parlò di “an unconventional monetary policy”.

Molto dipenderà dall’Euro: una moneta forte in un contesto di crescita debole aumenta il rischio di deflazione. La moneta unica europea si è apprezzata sulla scia di elevati inflows di capitali. Questi sono sostanzialmente il risultato della migrazione di capitali delle economie dei paesi emergenti verso l’Europa sulla scia del miglioramento delle prospettive economiche europee e del sell-off sui mercati emergenti a cui abbiamo assistito a seguito dell’annuncio del tapering (poi rimandato) del maggio dell’anno scorso.

Draghi ha fatto notare come le tensioni in Ucraina abbiano generato 160 miliardi di euro di outflows dalla Russia. Un accelerazione del conflitto potrebbe aumentare i flussi verso l’area Euro. Il tempo guadagnato servirà a Draghi per monitorare lo sviluppo del confronto Ucraino e prendere coscienza dalle nuove proiezioni economiche. Non ci resta che aspettare il prossimo meeting del 5 Giugno per risolvere questo rebus.

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