Cottarelli su spread, manovra e banche
Della manovra di bilancio in atto, dello spread e dei riflessi del suo andamento sull’economia italiana. Sono questi alcuni degli argomenti affrontati dall’economista Carlo Cottarelli durante la lectio magistralis all’Università Bicocca dal titolo ‘Italia: quanto siamo a rischio?‘
Italia in Default? “Ho sempre detto che con un deficit più elevato aumentavano i rischi, ma non siamo al 2011. Uno spread a questo livello lo si tiene. Sono aumentati i rischi con questa manovra, ma perché ci sia una ripetizione di quello che è accaduto nel 2011/2012 deve succedere qualcos’altro”, ha dichiarato Cottarelli, l’ex Mister spending review, a margine dell’incontro all’ateneo milanese.
Secondo l’economia il rischio principale riguarda la crescita europea. “Un rallentamento della crescita in Europa che mandi l’Italia in recessione e che questo faccia aumentare il rapporto debito/pil. Finché non succede, secondo me, teniamo”, ha aggiunto. “Abbiamo calcolato che se lo spread resta intorno a 300, costa 6 miliardi, che sono parecchi soldi. Più aumenta lo spread più le banche vedono erose il loro capitale e, aumenta il rischio anche per loro”.
“Io ho un’idea economica diversa. Secondo me un paese con un debito così alto non è può pensare che la spesa pubblica che la domanda interna sia il motore per la crescita. Dobbiamo cercare di guadagnare competitività e usare la domanda estera, le esportazioni come canale per la nostra crescita, che è nel nostro Dna. Dobbiamo usare le esportazioni, negli ultimi anni non siamo più stati un Paese esportatore. Per tornare a esserlo dobbiamo eliminare gli intralci burocratici”.