Lavoro: permane il segno meno, timidi miglioramenti in vista

Scritto il alle 13:00 da redazione [email protected]

ManpowerGroup Italia ha diramato oggi i dati riguardanti l’indagine trimestrale denominata “Previsioni Manpower sull’Occupazione” che confermano deboli prospettive di assunzione per il secondo trimestre del 2015. I datori di lavoro italiani riferiscono infatti intenzioni di assunzione basse per il periodo aprile-giugno 2015.

Solo il 6% di loro si aspetta di incrementare il proprio organico, il 10% prevede un calo nelle assunzioni, mentre secondo l’83% non vi sarà alcuna variazione. Sulla base di questi dati e a seguito degli aggiustamenti stagionali, la previsione si attesta a quota -6%.

L’indice relativo al settore dell’Agricoltura, Caccia, Selvicoltura e Pesca risulta essere quello più forte. I datori di lavoro segnalano infatti una previsione netta sull’occupazione pari a +10% e un incremento di 12 punti percentuali rispetto allo scorso trimestre e di 23 punti percentuali rispetto all’anno scorso.

In un confronto tra aree geografiche si segnala il miglior indice nel Nord Est dove datori di lavoro prevedono un andamento occupazionale stabile per il prossimo trimestre, con una previsione dello 0% e miglioramento di 2 punti percentuali rispetto al secondo trimestre 2014.

“Il mercato del lavoro italiano può riacquistare vigore per diversi fattori – sottolinea Stefano Scabbio, Presidente Area Mediterraneo ManpowerGroup – Il Jobs Act che è stato parzialmente approvato garantirà una maggiore flessibilità per i datori di lavoro e più sicurezza per i lavoratori rendendo più efficiente e fluido il mercato del lavoro. Ma oltre alla riforma del lavoro in questo momento il Paese può trarre beneficio anche dalla combinazione di un triangolo magico: costo del petrolio, cambio euro-dollaro favorevole, differenziale btp/bund ai minimi storici”.

Confronto tra settori

Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i datori di lavoro riferiscono piani di assunzione più forti in sei comparti industriali su 10. Un notevole miglioramento di 23 punti percentuali si è registra nel settore agricoltura, caccia, selvicoltura e pesca, mentre nel settore minerario ed estrattivo si prevede un aumento di 18 punti percentuali. I datori di lavoro del settore manifatturiero segnalano un miglioramento di 10 punti percentuali e le previsioni del settore elettricità, gas e acqua segnalano un aumento di 9 punti percentuali. I datori di lavori di quattro settori riferiscono intenzioni di assunzione più deboli, in particolare nel settore edile e nel settore pubblico e sociale, dove le previsioni diminuiscono di 18 e 12 punti percentuali.

Confronto tra aree geografiche

I datori di lavoro in tre delle quattro regioni prevedono di ridurre il numero dei dipendenti nel corso del secondo trimestre 2015. La previsione netta sull’occupazione più debole, pari al -9%, è riportata sia nel Centro Italia che nel Nord Ovest, mentre le previsioni per il Sud/Isole si attestano a -6%. Nel frattempo, i datori di lavoro del Nord Est prevedono un andamento occupazionale stabile, con una previsione dello 0%.

Rispetto al secondo trimestre 2014, la previsione per il Sud/Isole risulta migliorata di 7 punti percentuali e i datori di lavoro del Nord Est segnalano un miglioramento di 2 punti percentuali. Tuttavia, i piani di assunzione diminuiscono di 6 e 3 punti percentuali, rispettivamente, nel Centro Italia e nel Nord Ovest.

 

Confronto tra dimensioni aziendali

I datori di lavoro appartenenti alla categoria delle grandi aziende (250 o più dipendenti) prevedono una crescita degli organici nel secondo trimestre 2015 e riferiscono una previsione netta sull’occupazione del +5%.

 

I datori di lavoro delle piccole aziende (10-49 dipendenti), restano cauti in merito ai piani di assunzione, con una previsione di +1%, mentre la previsione dello 0% da parte delle medie aziende (50-249 dipendenti) riflette l’immobilismo delle intenzioni di assunzione. I datori di lavoro delle micro-aziende (meno di 10 dipendenti), invece, riferiscono una previsione debole pari a -9%.

 

Rispetto all’anno scorso, le prospettive di assunzione migliorano in tre delle quattro categorie relative alle dimensioni delle aziende. La previsione per le medie aziende è più forte di 8 punti percentuali, mentre si segnala un aumento di 7 punti percentuali per i datori di lavoro delle grandi e medie aziende. Tuttavia, la previsione per le micro-aziende è in calo di 4 punti percentuali.

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