GoinSardinia: cosa possono fare per ottenere il rimborso i turisti rimasti appiedati

Scritto il alle 15:00 da redazione [email protected]

L’estate sta finendo cantavano anni fa con successo i Righeira e con essa anche le agognate ferie sono ai titoli di coda. Per qualcuno è l’occasione per rilanciarsi nel lavoro dopo un sospirato periodo di relax. Per altri invece rappresenta un momento di criticità legato al rientro. E’ questo il caso dei numerosi turisti rimasti appiedati in Sardegna da alcune presunte inadempienze economiche verso i fornitori da parte di GoinSardinia, il consorzio composto da 200 imprenditori di Santa Teresa Gallura nato nel 2013 per offrire passaggi in nave low cost ai turisti diretti nel Nord Sardegna. Ma, guardando al passato, basterebbe pensare ai casi di VolareWeb o WindJet, protagoniste a loro volta di un dissesti che hanno portato a rilevanti disservizi per i loro clienti.

Il vettore sardo, che operava sulla tratta Olbia-Livorno, è stato vittima di una crisi finanziaria che ne ha portato il dissesto. La compagnia navale ha tuttavia continuato a vendere i biglietti fino a due minuti prima di sospendere i servizi. Peccato però che poi i clienti siano stati lasciati a piedi in mezzo al porto di Olbia.

Al di là dei problemi logistici più evidenti, ossia come fare ritorno a casa, il vero problema ora per questi turisti è cercare di capire come ottenere un rimborso per il danno subito. Goinsardinia ha messo a disposizione sul proprio sito web un modulo per richiedere il rimborso dei biglietti. Detto che forse sarebbe più smart pretendere che i rimborsi siano effettuati in modo automatico, l’ADUC, l’Associazione per i diritti degli utenti e consumatori, ha sottolineato come compilare il modulo sul sito web di Goinsardinia potrebbe non bastare.

Gli esperti dell’ADUC per questo suggeriscono ai malcapitati “passeggeri” di Goinsardinia di formalizzare la richiesta di rimborso del biglietto e di un congruo risarcimento del danno per inadempimento (spese sostenute, vacanza rovinata etc.), attraverso una lettera raccomandata A/R o PEC di costituzione in mora. L’ADUC consiglia inoltre di fare una segnalazione all’Autorità garante della concorrenza e del mercato. Tutto questo nella speranza che la compagnia non fallisca perché eventualmente sarà necessario insinuarsi al passivo del fallimento per probabilmente non rivedere neanche un euro; quindi sarà poi possibile fare causa presso il Giudice di pace della propria città (anche senza avvocato per importi inferiori a 1.100 Euro).

Infine, ci si augura che l’autorità giudiziaria voglia accertare la liceità della condotta della Goinsardinia. In particolar modo andrà capito se è vero che la compagnia sarda abbia continuato a vendere biglietti quando già sapeva (o avrebbe dovuto sapere) di non poter adempiere ai propri impegni.

 

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